Il nostro corpo al cuore ha affidato il compito di raccontarci le emozioni

aprile 27, 2023

Poesie

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– Poesie –

 

Or poserai per sempre,
stanco mio cor. Perí l’inganno estremo,
ch’eterno io mi credei. Perí. Ben sento,
in noi di cari inganni,
non che la speme, il desiderio è spento.
Posa per sempre. Assai
palpitasti. Non val cosa nessuna
i moti tuoi, né di sospiri è degna
la terra. Amaro e noia
la vita, altro mai nulla; e fango è il mondo.
T’acqueta omai. Dispera
l’ultima volta. Al gener nostro il fato
non donò che il morire. Omai disprezza
te, la natura, il brutto
poter che, ascoso, a comun danno impera,
e l’infinita vanitá del tutto.

G. Leopardi, A se stesso

Nota di Marilena Lucente:
Una delle ultime poesie di Leopardi. Ciclo di Aspasia. Il poeta si rivolge al suo cuore, e gli chiede, anzi, prima di tutto gli promette che non lo farà più fatto soffrire. Glielo giura. Dopo tanto palpitare: or poserai per sempre.
La foto invece è solo uno una piccola parte della mia collezione di cuori, tutti regali che si sono stratificati nel tempo e per me preziosi. Chi mi conosce sa quanto mi piacciono i cuori.
Dunque mi chiedo: come è stato possibile ridurci così?
Affidare ai cuoricini – grandi o piccoli  tutto il nostro sentire.
“clicca due volte per mettere mi piace” Mi piace poi sarebbe il cuore. Di nuovo.
Il nostro corpo al cuore ha affidato il compito di raccontarci le emozioni.
Può una emoticon far riconoscere il cuore che batte per una persona, la tachicardia figlia della paura, il ritmo dopo una corsa, la pace di certi momenti?
Il peggio è che noi pretendiamo di dire tutto con quella emoticon.
Certo adesso possiamo anche fare una scelta cromatica – comunque è uno sforzo! – di utilizzarla come assenso, di affermare la nostra presenza, di dire il bene, di dire l’amore.
Con un cuore che se va bene, su wa, è grande un centimetro e mezzo. normalmente si attesta sui 4 millimetri.
Forse è questa la verità: quattro millimetri valiamo quando riceviamo quel cuore. Quattro millimetri, otto, dodici, dipende da quanti ne riceviamo in fila, occupiamo nei pensieri di chi ci ha mandato quel cuore.
Ci basta? Ci fa stare bene? I cuori ci piacciono di più delle parole?
Sono più diretti, meno forieri di equivoci.
Chissà.
Questa quasi totale consegna affettiva a una macchiolina rossa a me dà la sensazione di una resa, di una superficialità delle relazioni, che il nostro Cuore, quello vero, non merita.

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