Lo sguardo che va oltre

ottobre 4, 2019

Poesie

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– Poesie –

 

Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amoreet sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a·cquelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.
Francesco d’Assisi, Cantico delle creature

Nota di Marilena Lucente: La prima poesia scritta in italiano. 1226, ancora di prepotente attualità. Un cantico. Una lode alla Natura, alla sua bellezza, alla complessità dell’uomo, a Dio, scritta da un uomo che con Dio dialogava.
La vulgata vuole sia stata scritta all’indomani di una notte terribile per il frate, provato dalla malattia e dalla febbre violenta. Per contrasto, la lode assume un valore ancora più forte.
Non si tratta di una composizione spontanea. C’è studio, c’è consapevolezza della lingua. Ci sono rimandi profondi ad altri testi religiosi. Il numero dei versi, 33 è un riferimento agli anni di Cristo, la prima parola – Altissimo – e l’ultima – Humilitate – tengono insieme gli estremi del mondo e dell’umanità. Maschile e femminile si alternano nelle lodi, e vanno dall’alto al basso, sino a fermarsi sulla parola morte. E poi il dialogo sull’uomo, sull’uomo con la malattia, con il dolore.
Un cantico bellissimo. una spinta a parlare sempre nella bellezza, nella benevolenza, nella apertura del cuore, ognuno ci mette la definizione che vuole. Un insegnamento alla lode. allo sguardo che va oltre.

francesco

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