Il mare negli occhi

luglio 13, 2020

Poesie

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– Poesie –

 

E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.
Non sciuparla portandola in giro
in balía del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.
Constantino Kavafis
Nota di Marilena Lucente: Il poeta greco Costantino Kafavis è nato e morto con il mare negli occhi, il mare di Alessandria d’Egitto. La sua poesia ha attraversato il Novecento, con la semplicità dello stile, la varietà dei contenuti. Verso dopo verso, legge la vita come se fosse un viaggio.
Sua è una delle più belle poesie dedicate alle isole, anzi, all’Isola: Itaca.
Se per Itaca volgi il tuo viaggio,
fa voti che ti sia lunga la via,
e colma di vicende e conoscenze.
In ogni suo testo c’è una spinta a pensare: alla vita che ci viene data, la vita come la trasformiamo, come la rendiamo nostra, intima, somigliante a noi, oppure, l’ultimo verso, il più drammatico, ne facciamo “una stucchevole estranea” .
Itaca t’ha donato il bel viaggio.
Senza di lei non ti mettevi in via.
Nulla ha da darti più.
Capire cos’è Itaca, conoscere le ragioni dell’andare, arrendersi a ciò che ci spinge al viaggio – “quando viene la notte a tentarlo/ con le promesse e con le sue lusinghe” – è il modo di dare vita alla vita.
è come svegliarsi sul mare, scrive Kavafis in un’altra poesia.
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