aprile 26, 2022

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Bentornato a questo sole nelle camere di tutto il mondo

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– Poesie –

 

Bentornato a questo sole
Nelle camere di tutto il mondo
Quando allaga letti e cuori
Che si girano per un secondo
Uno specchio che si invecchia
Mentre raschiano i sogni e il mento
Per ricominciar le strade
E li coglie di fianco il vento
E spalle strette vanno
Nelle vie echi di luce come di candela
Camicie silenziose nel mattino
Che si spacca in due come una mela
Ombre di donne pigre
S’aggiustano le calze e baciano rossetti
Si affrettano alla vita inseguite
Da un mare di capelli e di tetti.
C. Baglioni, Un nuovo giorno o un giorno nuovo
Nota di Marilena Lucente;
Mi piace quando una canzone entra ed esce dalle stanze alle strade, raccoglie immagini di uomini e donne al mattino – si accendono rumori e notizie fresche della radio – e ci racconta “tutti quanti a risalire dal fondo e andare avanti come se iniziasse il mondo”.
È uno specchio il mattino, un meraviglioso racconto di tutti e di ciascuno.
bentornato

febbraio 28, 2022

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L’urgenza della pace.

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– Poesie –

 

Mai ho sentito intorno a me tanta urgenza di poesia. Ovunque io vada c’è un ascolto di vertigine, come se insieme camminassimo pericolosamente su un filo, tenendo strette fra le mani le nostre vite. C’è una fame di parole dense, che dicano ciò di cui più ci importa. E ciò di cui davvero ci importa non è cambiato nei secoli, è sempre l’amore, è il dolore, è il mistero indicibile, i nostri bambini, la morte, i fiori, le nuvole, ciò che non muta in questo universo singolare.

M. Gualtieri
Nota di Marilena Lucente: L’urgenza delle parole, l’urgenza della pace.

dicembre 2, 2021

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I vecchi quando accarezzano hanno il timore di far troppo forte

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– Canzoni –

 

Poi d’improvviso mi sciolse le mani
E le mie braccia divennero ali
Quando mi chiese: “Conosci l’estate?”
Io per un giorno, per un momento
Corsi a vedere il colore del vento
Volammo davvero sopra le case
Oltre i cancelli, gli orti, le strade
Poi scivolammo tra valli fiorite
Dove all′ulivo si abbraccia la vite
Scendemmo là dove il giorno si perde
A cercarsi da solo nascosto tra il verde
E lui parlò come quando si prega
Ed alla fine d′ogni preghiera
Contava una vertebra della mia schiena
Fabrizio De Andrè, Il sogno di Maria
Nota di Marilena Lucente:
Dicembre è il mese giusto per riascoltare questo vecchio disco di Faber.
Nessuno ha mai raccontato così la buona novella.
Maria ha solo sedici anni quando resta incinta, forse meno.
Qui l’Annunciazione è un sogno, l’Angelo porta Maria in volo sui tetti delle case, facendole sentire, forse per la prima volta, la bellezza della vita:
Io per un giorno, per un momento
corsi a vedere il colore del vento
il sogno finisce, Maria è svegliata dai rumori della strada.
Eppure le parole dell’angelo sono rimaste dentro di lei. Insieme al timore di parlarne con Giuseppe. Lui invece risponde con un leggerissimo tocco delle dita, e la canzone finisce con due versi stupendi:

I vecchi quando accarezzano
hanno il timore di far troppo forte.

angelo

giugno 16, 2021

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Metti una musica leggera perché ho voglia di niente

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– Canzoni –

 

Stendo i vestiti, fuori c’è il sole
Faccio i panini e andiamo al mare
Spiaggia semideserta, solo l’odore
Di una primavera che muore sotto i tuoi occhi.
La nostra radio, dj Paradise
Una canzone del passato che invade il presente…
Colapesce, Satellite
Anzi leggerissima
Parole senza mistero
Allegre ma non troppo
Metti un po’ di musica leggera
Nel silenzio assordante
Per non cadere dentro al buco nero
Che sta a un passo da noi, da noi
Più o meno.
Colapesce Di Martino, Musica leggerissima
mare

maggio 6, 2021

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Il sapore di un nuovo azzurro

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– Poesie –

 

E al di là della notte
Mi aspetterà
Spero
Il sapore di un nuovo azzurro.

Nazim Hikmet

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febbraio 2, 2021

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Che giri larghi che fa la musica

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– Canzoni –

 

Nuje ca cercammo Dio
stammo pè sempe annure
nuje ca cercammo ‘o bbene
nun simmo maje sicuri
e nun c’abbassta niente
e cchiù n’amma sapè
nun simmo maje c***enti
e intanto maggio se ne va
ce resta ‘o friddo
ma quaccosa è allero
maggio se ne va
avanza ‘o pede…

Pino Daniele, Maggio se ne va

Nota di Marilena Lucente: che giri larghi che fa la musica: ascoltare Pino Daniele prima di immergersi nella storia, nelle storie di Ricciardi. mettere insieme la sua Napoli, quella degli anni trenta, il film personale, personalissimo, che ogni lettore si è fatto dopo anni di letture di libri di Maurizio De Giovanni, imparare a leggere le canzoni come fossero poesie. chiedersi: perchè quella canzone? così diversa, tra l’altro, da tante altre di Pino Daniele. In questa melodia che sa di lontananza, c’è la fede, l’amore, la fame.
Forse pure nella storia del commissario Ricciardi ci sono le stesse cose, disposte in modo diverso. l’amore, la fame, la fede accompagnano il momento in cui vede e sente l’ultimo pensiero dei morti.
“Sento l’urlo che accompagna la caduta nell’abisso. Quello che sento è l’ultimo pezzo di vita, non il primo della morte”.
ricciardi
pino

gennaio 17, 2021

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Ogni secondo di vita è un regalo sublime

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– Poesie –

 

Ogni secondo di vita è un regalo sublime
A. Jodorodosky, Per Osmar
Nota di Marilena Lucente:
Questo verso, bellissimo, è parte di un testo più lungo che ripropongo qui con qualche taglio:
Mi piace sviluppare la mia coscienza per capire perchè sono vivo,
cos’è il mio corpo e cosa devo fare per cooperare con i disegni dell’universo.
Non mi piace la gente che accumula informazioni inutili e si crea false forme di condotta, plagiata da personalità importanti.
Non mi piace la gente la cui mente non sa riposare in silenzio,
il cui cuore critica gli altri senza sosta,
il cui corpo s’intossica senza saper apprezzare di essere vivo.
Ogni secondo di vita è un regalo sublime.
Mi piace invecchiare perchè il tempo dissolve il superfluo e conserva l’essenziale.
Mi piace collaborare e non competere.
Non mi piace l’arte che serve solo a celebrare il suo esecutore.
Mi piace l’arte che serve per guarire.
Non mi piacciono le persone troppo stupide.
Mi piace tutto ciò che provoca il riso.

Mi piace affrontare, volontariamente, la mia sofferenza, con l’obiettivo di espandere la mia coscienza.

 

Foto di Ciro Faraldo
vita

gennaio 14, 2021

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Chiudi gli occhi

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– Canzoni –

 

Ah si vivesse solo di inizi
Di eccitazioni da prima volta
Quando tutto ti sorprende e
Nulla ti appartiene ancora
Penseresti all’odore di un libro nuovo
A quello di vernice fresca
A un regalo da scartare
Al giorno prima della festa
Nel mezzo c’è tutto il resto
E tutto il resto è giorno dopo giorno
E giorno dopo giorno è
Silenziosamente costruire
E costruire è sapere
è potere rinunciare alla perfezione
N. Fabi, Costruire
Nota di Marilena Lucente:
Chiudi gli occhi
Immagina una gioia
Molto probabilmente
Penseresti a una partenza
la canzone di Nicolò Fabi incomincia così. chiudi gli occhi, immagina, trova i tuoi pensieri felici. probabilmente penseresti ad una partenza, un inizio, un libro, un profumo, il 21 marzo, il tremore.
Il nostro bisogno, insomma, di cose belle, di cose nuove.
ma la vita è più in là degli inizi, è quel silenziosamente costruire, giorno dopo giorno.
Rinunciando alla perfezione.
Al volersi felici sempre, perennemente appagati.
Costruire è, prima di tutto, accogliere quello che accade.
Come la neve, che cade nell’ultima strofa di questa canzone, che va ascoltata tutta.
fabi

gennaio 14, 2021

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Le parole non sono mai solo parole

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– Poesie –

 

Le parole non sono mai solo parole.
Possono essere delicate come piume,
altre volte sono pesanti come macigni.
A volte emozionano,
consolano, accarezzano,
altre volte offendono,
condannano ingiustamente,
fanno del male, fanno soffrire.
Perché le parole possono essere
carezze per l’anima o pugni nello stomaco
che fanno molto male.
Pensateci bene prima di dire
o di scrivere una parola.
Anche quando parliamo degli altri,
la parole parlano sempre di noi.
Dicono chi siamo, ci definiscono.

Agostino Degas

parole

dicembre 31, 2020

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Te pare luongo n’anno e passa ambressa

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– Poesie –

 

 

Te pare luongo n’anno
e passa ambressa;
quann’è passato se ne va luntano;
ne passa n’ato
e quanno se n’è gghiuto
corre pur’isso nziem’ a chillo ‘e primma,
e nzieme a n’ati cinche
vinte
trenta
se ne vanno pe’ ll’aria
ncopp’ ‘e nnuvole.
E ‘a llà tu siente comm’ a nu frastuono
ch’è sempe ‘o stesso
‘a quanno ‘o munno è munno
ncopp’ a sta terra:
comme si fosse ‘a banda d’ ‘o paese
ca scassèa mmiez’ ‘o vico
e s’alluntana.
Trase int’ ‘e rrecchie quanno sta passanno
e nun ‘a siente cchiù quann’è passata.
Ma na cosa te resta:
sa che te rummane?
Te rummane ‘o ricordo ‘e nu mutivo
comme fosse na musica sperduta
‘e nu suonno scurdato,
ca t’è paruto vivo
chiaro cchiù d’ ‘o ccristallo
dint’ ‘o suonno
e nun ‘o puo’ cunta’ quanno te scite
manc’a te stesso,
tanto è fatto ‘e niente.

Ncopp’ a sta Terra di Eduardo De Filippo

Eduardo