La rosa bianca

maggio 2, 2018

Poesie

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– Poesie –

 

Coglierò per te
l’ultima rosa del giardino,
la rosa bianca che fiorisce
nelle prime nebbie.
Le avide api l’hanno visitata
sino a ieri,
ma è ancora così dolce
che fa tremare.
E’ un ritratto di te a trent’anni,
un po’ smemorata, come tu sarai allora.
A. Bertolucci, La rosa bianca

Nota di Marilena Lucente:
Come ogni anno, a maggio, le parole per incominciare il giorno, sono dedicate alle rose. Parto di qui, dal mio Attilio Bertolucci. Questa poesia si trova in una raccolta – Fuochi di novembre – del 1934. Il poeta ha poco più di venti anni. Ninetta c’è già nella sua vita, giovane anche lei.
Coglierò per te l’ultima rosa del giardino.
Un po’ le assomiglia, quel fiore, anche se in un modo vago e impreciso. Qualcosa di quella rosa parla di lei (tutti i fiori parlano, del resto). Potrebbe essere un suo ritratto: è così dolce, che fa tremare – la rosa, la donna, o entrambe, insieme, come sempre in Bertolucci.
E’ un ritratto di te a trent’anni.
C’è del futuro, in quella rosa, c’è il tempo, c’è l’immagine di lei come sarà tra dieci anni, c’è la fantasia che ti fa sfogliare i giorni, la voglia di durare, il timore che qualcosa ci sarà portato via – un po’ smemorata, come sarai tu allora – e la bellezza di quello che resterà: la rosa bianca che fiorisce.

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