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Lo senti nel vento, il tempo

febbraio 27, 2019

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– Canzoni –

 

Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere
Dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare
E avere la pazienza delle onde di andare e venire
Ricominciare a fluire
Un aereo passa veloce e io mi fermo a pensare
A tutti quelli che partono, scappano
O sono sospesi
Per giorni, mesi, anni
In cui ti senti come uno che si è perso
Tra obiettivi ogni volta più grandi
Succede perché
In un istante tutto il resto
Diventa invisibile
Privo di senso
Ed irrangiungibile per me
Succede perché fingo che va sempre tutto bene
Ma non lo penso in fondo
Torneremo ad avere più tempo e a camminare
Per le strade che abbiamo scelto che a volte fanno male
Per avere la pazienza delle onde di andare e venire
E non riesci a capire
Succede perché
In un istante tutto il resto
Diventa invisibile
Privo di senso
Ed irrangiungibile per me
Succede anche se il vento
Porta tutto via con sé
Vivendo
Ricominciare a fluire
Ricominciare a fluire
Ricominciare a fluire
Ricominciare a fluire

Tiromancino, Imparare dal vento

Nota di Marilena Lucente: è si che si impara dal vento, che ci ha fatto conoscere, in queste ore, persino la paura di uscire. Lo dici al vento, tu lo sai già, quali sono le strade che a volte fanno male. Lo senti nel vento, il tempo.

In un istante tutto il resto
Diventa invisibile
Privo di senso

ci sono uomini e donne che partono sempre, hanno voglia di scappare, mangiano il futuro prima ancora che arrivi; ci sono mesi, anni, in cui nemmeno lo sai come ti sei perso, e quando. solo che di tempo è passato proprio tanto. e poi arriva il vento e un po’ ci pensi a questa cosa dell’imparare a respirare.

vento

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Bella che ci importa del mondo

febbraio 14, 2019

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– Canzoni –

 

Bella
che ci importa del mondo
verremo perdonati te lo dico io
da un bacio sulla bocca un giorno o l’altro
Ti sembra tutto visto tutto già fatto
tutto quell’avvenire già avvenuto
scritto, corretto e interpretato
da altri meglio che da te
Bella
non ho mica vent’anni
ne ho molti di meno
e questo vuol dire (capirai)
responsabilità
perciò…
Volami addosso se questo è un valzer
volami addosso qualunque cosa sia
abbraccia la mia giacca sotto il glicine
e fammi correre
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare
Stancami
e parlami
abbracciami
guarda dietro le mie spalle
poi racconta
e spiegami
tutto questo tempo nuovo
che arriva con te
Mi vedi pulito pettinato
ho proprio l’aria di un campo rifiorito
e tu sei il genio scaltro della bellezza
che il tempo non sfiora
ah, eccolo il quadro dei due vecchi pazzi
sul ciglio del prato di cicale
con l’orchestra che suona fili d’erba
e fisarmoniche
(ti dico)
Bella,
che ci importa del mondo
Stancami
e parlami
abbracciami
fruga dentro le mie tasche
poi perdonami
sorridi
guarda questo tempo
che arriva con te
guarda quanto tempo
arriva con te

I. Fossati, Il bacio sulla bocca

 

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Non finiremo mai di digli grazie

gennaio 4, 2019

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– Canzoni –

 

ma che vuoi se non respiro mai?
E non so che giorno è
mi sconvolgo sempre un po’
per gridare qualche nome che ho inventato e non lo so
ma che vuò’?
Che vuò’ cchiù?

P. Daniele, A testa in giù

Nota di Marilena Lucente: per l’inconscio il tempo non esiste. 4 gennaio 2015 è ieri. Quattro anni. Stessa aria di neve, come stamattina. La luce dell’alba che faceva fatica ad arrivare.
Per l’inconscio il tempo non esiste. La sua musica c’è sempre, lui ci manca sempre. E c’è pure questa stranezza delle canzoni che ti sembra di capirle meglio adesso di prima.
Adesso che sei sola con quella tazzina di caffè, con quel mare negli occhi, l’acqua te ‘nfonne e va, sta terra e chesta gente e tutte quelle cose che lui ti ha insegnato a sentire così, a cantare così. “Comm’è triste, comm’è amaro/ Sta’ assettato a guardà’/ Tutt’ ‘e ccose e tutt’ ‘e parole/ Ca niente pònno fa’”.
Io credo che non finiremo mai di digli grazie.

pino

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Trovare il proprio Natale

dicembre 26, 2018

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– Canzoni –

 

E da dietro la porta
sento uno che sale
ma si ferma due piani più giù
un peccato davvero
ma io già lo sapevo
che comunque non potevi esser tu.
F. De Gregori, Natale
Nota di Marilena Lucente:  “Qui la gente va veloce / ed il tempo corre piano/ come un treno dentro a una galleria”: capita sempre, di sentirsi in asincrono, la sensazione di andare ad una velocità diversa dal mondo, di non voler correre senza un perchè, la certezza di avere un altro orologio al polso. a volte senza ragione.
A volte invece la ragione c’è. questa mattina il pensiero è per tutte le persone che trascorreranno il Natale senza qualcuno. Magari è la prima volta – la sedia vuota a tavola che riempie la stanza – o sono già passati anni. i ricordi sono dappertutto, Natale ce li porge uno per uno, dentro e intorno a noi. “Assenza più acuta presenza”, come nel verso del poeta. Tra le tante, bellissime luci e lucine, il bisogno di parole, di sguardi, di libertà di essere come si è.
E tu scrivimi,
scrivimi per il bene che conti
per i conti che non tornano mai
se ti scappa un sorriso
e ti si ferma sul viso
quell’allegra tristezza che ci hai.
Trovare il proprio Natale, farsi racconto e custodire racconti, mi sembra un buon augurio.

neve

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Ti mostrerò com’è speciale il mondo anche se fa male

ottobre 13, 2018

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– Canzoni –

 

<< Lo sai da qui si vedono le luci sciogliersi, ci pensi mai? il tempo si misura in brividi >>

<< Ti mostrerò com’è speciale il mondo anche se fa male >>

<< quanto è noioso saper volare è più difficile restare coi pedi a terra e non morire >>

<< lo sai da qui si sentono i pensieri liberi anche di chi è sempre pronto a rinchiuderli >>

<< lo sai che qui ti ascoltano parlare senza interromperti >>

lo sai da qui

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L’autunno ha qualcosa da dirci, ogni volta che ritorna

settembre 26, 2018

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– Canzoni –

 

E di nuovo ritorna l’autunno
che mi stringe tra le sue braccia
come una madre che chiede perdono
per i danni alla mia adolescenza
E di nuovo mi divora l’autunno
con i suoi colori pastello
con il vento e l’aria che taglia
così vicina ai miei umori di allora
E io ascolto canzoni che mi fanno male
e forse mi piacciono per quello
e rifuggo il banale e la stupidità
seguo solo il mio senso del bello
sto in un vortice di vita e di noia e di tempo
che corre e non posso a fermare
mentre provo di guarire dalle mie insicurezze
e da quelle paure.

Stadio, Autunno

Nota di Marilena Lucente: con la ricchezza dei suoi colori, in realtà l’autunno è una stagione da sentire – ora c’è un gran vento, fuori – proprio come questa canzone.
Ma è un altro sentire quello a cui penso. L’autunno ha qualcosa da dirci, ogni volta che ritorna.

autunno

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E’ tempo di ripulire il pensiero, E’ tempo di rinunciare al veleno

settembre 26, 2018

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– Canzoni –

 

Il sole a settembre mi lascia vestire ancora leggera, il fiume riposa negli argini aperti di questa distesa. Tu mi dicevi che la verità e la bellezza non fanno rumore. Basta solo lasciarle salire, basta solo lasciarle entrare. E’ tempo di imparare a guardare. E’ tempo di ripulire il pensiero. E’ tempo di dominare il fuoco. E’ tempo di ascoltare davvero. L’amore a settembre mi ha fatto sentire ancora leggera. Il giorno sprofonda nei solchi bruciati di questa distesa. Tu lo sapevi che nessuna gioia nasce senza un dolore. Basta solo farlo guarire, basta lasciarlo entrare. E’ tempo di imparare a guardare. E’ tempo di ripulire il pensiero. E’ tempo di dominare il fuoco. E’ tempo di ascoltare davvero. E’ tempo di imparare a cadere. E’ tempo di rinunciare al veleno. E’ tempo di dominare il fuoco. E’ tempo di ascoltare davvero. L’amore a settembre mi ha fatto sentire ancora leggera.

C. Donà, Settembre

settembre

 

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Il lungo viaggio per sentirsi a casa

giugno 24, 2018

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– Canzoni –

 

Il cielo lo reggono ancora i miei difetti
le mani si incastrano e formano grattacieli
le scuse attaccale bene così non cadi
le unghia affilate resistono tagliando i vetri
e asciugami i pensieri
col fiato degli ultimi alberi
accendimi di notte
le insegne dei più bei ricordi
concedimi la pace
dei treni senza più rimorchi
e puntami negli occhi
come un tram a fari spenti
investimi di luce
se non mi vedi ancora in piedi

Sei tu la mia città
Sei tu la mia città
che mi spaventa quando è sera
e mi addormenta la mattina
e mi ricorda di esser tanti
uno solo in mezzo a tanti
quando hai voglia di sentire
addosso il brivido degli altri

Negramaro, Sei tu la mia città

Nota di Marilena Lucente: “La strada si aggroviglia nei tuoi capelli”. Incomincia così questa canzone che spinge a cercare la città, quel luogo, quella strada, quegli occhi che possiamo chiamare “la mia città”.
L’appartenenza come ricerca, ma anche come esperienza.
Il lungo viaggio per sentirsi a casa, e per trovare il punto in cui farsi soffiare nel mondo come se fosse vento.
La Storia è vento che non si può fermare. A dispetto delle parole terribili di questi giorni.
“e sciogliti i capelli/ del fango solo se ci riesci/ allacciami i tuoi dubbi/ alle scarpe se poi tu non mi credi, se non mi credi”, la prima strofa finisce così.

la mia città

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Ho lasciato i dettagli più tristi a marcire nel buio

giugno 23, 2018

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– Canzoni –

 

Nelle mani di chi aspetta
nell’attesa di una festa
nel risveglio di domenica
nell’aria di tempesta
nelle luci di Natale
nei segreti da non dire
nella voglia di baciare la tua bocca senza fine
nei cortili sempre aperti
dentro ai sogni ripetuti
nei sorrisi in fondo tristi
nelle smorfie dei venduti
nei giocattoli in cantina
nelle foto su in soffitta
negli scatoloni pieni
degli amori a prima vista

io ho voluto strappare alle cose
solo il senso che mi fa star bene
e ho lasciato i dettagli più tristi a marcire nel buio
da dimenticare
e oggi credo sia un giorno migliore
se permetto a quel sole di entrare
anche un raggio potrebbe bastare
a splendere forte per tutta la notte
lo conserverò bene per tutta la notte

Negramaro, Mi basta

mi basta

 

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Uscir nella brughiera di mattina

maggio 10, 2018

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– Canzoni –

 

Uscir nella brughiera di mattina
Dove non si vede a un passo
Per ritrovar sé stesso
Parlar del più e del meno con un pescatore
Per ore ed ore
Per non sentir che dentro qualcosa muore

E ricoprir di terra una piantina verde
Sperando possa
Nascere un giorno una rosa rossa

E prendere a pugni un uomo, solo perché è stato un po’ scortese
Sapendo che quel che brucia non son le offese
E chiudere gli occhi per fermare
Qualcosa che
È dentro me
Ma nella mente tua non c’è

Capire tu non puoi
Tu chiamale, se vuoi
Emozioni
Tu chiamale, se vuoi
Emozioni

L. Battisti, Emozioni

Nota di Marilena Lucente: tempo, attesa, speranza, la rosa rossa emozionata ed emozionante di Lucio Battisti

Uscir nella brughiera di mattina

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